Futuri

Emergenti, Negati, Alternativi

Il futuro è già qui, ma non è distribuito equamente

 

Call for Proposals 2025

 

A lungo l’antropologia è stata impegnata in operazioni di “salvataggio” al fine di raccogliere e preservare le testimonianze di culture che sembravano condannate alla sparizione. Lavorando con la testa all’indietro, in direzione del passato e di quel che ne resta, si è prestata poca attenzione al futuro. Le cose sono cambiate: il nostro sguardo si è da tempo spostato sulla contemporaneità, compresa non solo a partire dalle diverse eredità culturali che perdurano nel presente, ma anche dal profilarsi di un futuro fatto di speranze, progetti, tendenze, cambiamenti improvvisi, mondi immaginati e catastrofi annunciate. Di più: non si tratta solo di spiegarsi il presente guardando avanti, ma di costruire insieme un futuro desiderabile, un futuro possibile perché socialmente ed ecologicamente sostenibile.

Come dice Tim Ingold è necessario “unirsi ad altri esseri umani nel loro pensare come la vita potrebbe essere pur rimanendo saldamente ancorati a una comprensione profonda di ciò che essa è in particolari tempi e luoghi”: un lavoro sociale e pratico che non si può fare da soli ma che richiede che si guardi alla coabitazione di umani e non-umani in un mondo condiviso. In una certa misura il futuro è già qui, nel lavoro collettivo e individuale che si fa giorno per giorno per proteggersi dai cambiamenti o per realizzarli: un lavoro mai finito, in cui intervengono non solo l’abitudine, il costume e la storia, ma anche previsione, speranza e immaginazione. Certo, “Il futuro è già qui, solo che – diceva William Gibsonnon è distribuito equamente”.

Guerre, crisi ambientali, precarietà, esclusione sociale e miseria chiudono il futuro, soffocano aspirazioni e possibilità di una vita diversa, in particolare per le nuove generazioni. Disuguaglianze sociali e diversità culturali, tempi umani e più-che-umani (in questo mondo o in un altro) fanno sì che l’avvenire non possa darsi che in forme molteplici: futuri divergenti, conflittuali e alternativi o sovrapposti, dialoganti e convergenti o impossibilitati a dispiegarsi.

Invitiamo antropolog3, studios3 di altre discipline, professionist3 e lavorator3 a portare le loro esperienze e riflessioni sul futuro proprio e altrui, a partire da quel che sembra profilarsi nel quotidiano, nella vita privata e in quella pubblica, nel lavoro e nel tempo libero, immaginando possibili scenari, sviluppi e discontinuità, aperture e chiusure. Può trattarsi di futuri prossimi o lontani, probabili, possibili, assenti, utopici, distopici. Quel che è importante è cercare di riflettere su come si leghino alle condizioni di vita presenti perché, appunto, il futuro è ciò che ancora non c’è, ma che in una certa misura è già qui.

Le iniziative – laboratori, incontri, passeggiate, mostre, eventi per ragazz3 e bambin3 o altre attività – porteranno l’antropologia nei quartieri della città, nelle scuole, nei luoghi del lavoro e del tempo libero, e devono riguardare attività svolte o da svolgere nella città metropolitana di Milano e Torino o ad esse connesse, che vedano la presenza di antropolog3 in collaborazione con altre figure professionali, associazioni, istituzioni.

Vi invitiamo a formulare proposte che possano essere raccolte negli ambiti tematici sotto indicati, in modo da poter avviare un confronto che conduca all’evento del World Anthropology Day di febbraio promuovendo conoscenza reciproca, coinvolgimento e partecipazione già nella fase organizzativa. A tal fine verranno realizzati alcuni incontri online e in presenza.

Resta aperta la possibilità di presentare proposte che non rientrino in nessuno dei filoni suggeriti.

Le proposte vanno inviate entro il 30 ottobre 2024.

 

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Per informazioni: anthroday@gmail.com

 

Temi AnthroDay 2025

 

AMBIENTE

Crisi climatica / antropocene / transizione ecologica / paesaggi culturali / aree urbane / animali / vegetali / cibo / non-umani / mobilità e residenza

CONFLITTI

Conflitti sociali / processi di disumanizzazione / razzismo / vicino e lontano / espulsioni e confinamenti / marginalità / inclusione ed esclusione / impatto sociale della guerra / economie di guerra / militarizzazione della società / comunicazione e propaganda

CURA

Prendersi cura di sé e degli altri / salute e benessere / dolore / spazi della vita e della morte / comunità e solidarietà / vicinati / forme della vita famigliare / terzo settore / formazione e nuove generazioni / cittadinanza attiva

LAVORO

I lavori che avremo e non avremo / precarietà e stabilità / lavorare sul futuro / lavorare per vivere e vivere per lavorare / gratificazione e sfruttamento / tempo lavorativo e tempo libero / fine del lavoro / diseguaglianze di genere

TECNOLOGIE

Digitale / biotecnologie / umano e postumano / intelligenza artificiale / automazione / fake news / vite di scarto / utopie e distopie tecnologiche / e-waste / fantascienza / apocalissi culturali

 

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Il World Anthropology Day è un’iniziativa promossa dall’American Anthropological Association e lanciata a Milano, a partire dal 2019, e a Torino, dal 2023, dal corso di Laurea Magistrale in Scienze Antropologiche ed Etnologiche, dal Dottorato in Antropologia Culturale e Sociale e dal Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa” dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. È organizzato in collaborazione con SIAA (Società Italiana di Antropologia Applicata), il dipartimento di Lingue, Letterature, Culture e Mediazioni dell’Università di Milano Statale, il dipartimento di Studi Umanistici dell’Università IULM e i dipartimenti di Culture, Politica e Società e Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino. HomoLogos, dal 2023, e Radio Popolare, dal 2024, sono media partner, mentre dal 2024 l’Anthroday si avvale del contributo organizzativo di Presso.

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